Gli ascolti tv rivelano: troppo disinteresse

Quando l’ex premier Conte si è dimesso tanti si sono sintonizzati sulla partita di Coppa Inter-Milan. Ma informarsi è decisivo

Una foto della classe

26 Gennaio 2021. Dimissioni del governo Conte. Questa giornata ha rappresentato l’inizio di un periodo di confusione: in piena pandemia, in un momento delicato per l’economia e per la vita sociale del nostro Paese, le dimissioni del Presidente del Consiglio hanno generato incertezza.
Analizzando, per curiosità, i dati degli ascolti televisivi della prima serata di quel giorno ho scoperto una cosa a mio avviso grave, che mi ha lasciata stupita: il 26% degli ascolti erano concentrati sulla partita di Coppa Italia Inter-Milan. Pochi, invece, hanno scelto di informarsi adeguatamente sulle novità del mondo della politica, approfittando della trasmissione di diversi programmi di approfondimento.
Questi dati hanno fatto nascere in me alcune considerazioni, un pochino amare ma dirette. Ritengo emblematica la scelta fatta dalla maggior parte della popolazione e segno di un generale disinteresse nei confronti della politica.

Giuseppe Conte, ex presidente del Consiglio

Cosa spiega il fatto che così tanti hanno preferito non approfondire ciò che riguardava tutti? Come si poteva far finta che niente fosse successo? Spesso si sente parlare del ’buon senso’. Sta diventando quasi uno slogan: è un’espressione usata frequentemente, ma forse svuotata di senso.
Stiamo forse perdendo il gusto per il buon senso dell’informazione? Preferiamo distrarci invece che informarci su ciò che ci riguarda da vicino?
Chi si occupa di politica dovrebbe cercare di capire il motivo di questo disinteresse. Come cittadini abbiamo il dovere di tenerci adeguatamente informati. I fatti della politica non riguardano altri, ma proprio noi. Come possiamo essere buoni cittadini senza saper leggere ciò che ci accade intorno? Informare, letteralmente, vuol dire ‘dare forma’. Abbiamo bisogno che il nostro pensiero prenda forma, che sia capace di dare il giusto significato alle cose. E tutto ciò passa dall’incontro fra i fatti e la nostra capacità di riflettere. Non è che siamo più propensi a fuggire dalle informazioni piuttosto che accoglierle?

Noemi Batticciotto
Classe 2C

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